Metodo Kabat: cos’è e come si usa nella riabilitazione neurologica

Metodo Kabat in Fisioterapia: come funziona e in quali patologie si applica

Una delle tecniche di cui si avvale il fisioterapista è il metodo Kabat, o di Kabat, o PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation, “Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva”), sviluppato dal neurologo statunitense Herman Kabat tra gli anni ’40 e gli anni ’50, più precisamente tra il 1946 e il 1951, e successivamente perfezionato dalle terapiste Margareth Knott e Doroty E. Voss. In Italia, tale tecnica è stata ulteriormente migliorata e arricchita dal fisioterapista Giuseppe Monari, che l’ha trasformata nell’R.M.P. (riequilibrio modulare progressivo).
Kabat, osservando i movimenti compiuti nello sport e nella danza, si rese conto che i movimenti ottimali erano quelli eseguiti seguendo delle linee diagonali e che in tali movimenti diagonali avveniva una rotazione. Infatti dimostrò che durante i movimenti, i muscoli non sono utilizzati singolarmente, ma sono raggruppati in schemi complessi (patterns globali) costituiti da movimenti diagonali-spirali. Attivando una singola funzione motoria, viene facilitata l’attivazione di schemi complessi mentre, l’attivazione di un pattern globale, facilita l’attivazione di una singola funzione in esso contenuta. Sulla base di questo principio, è possibile evocare una funziona deficitaria mediante una serie di stimoli, con un meccanismo simile all’irradiazione dei riflessi.
Dopo i suoi studi, Kabat stabilì quelli che poi definì “schemi base”, ovvero una serie di schemi diagonali-spirali, da utilizzare sia per l’arto superiore che per l’arto inferiore. Le facilitazioni sono: lo schema, la posizione delle mani, la resistenza massimale, il comando verbale, la coordinazione visiva, la trazione o approssimazione e lo stiramento.
A tali tecniche di base, che sono la facilitazione muscolare e l’irradiazione muscolare, Monari ha aggiunto uno studio approfondito sugli allungamenti muscolari selettivi per ogni singolo muscolo.
Il Kabat trova indicazione: nel potenziamento muscolare nell’atleta, nelle patologie ortopediche, nelle lesioni selettive muscolari periferiche, nelle lesioni midollari, nelle lesioni cerebellari, nell’emiplegia nell’adulto e nella riabilitazione del nervo facciale.

 

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