Sciopero SAESE del 23 maggio: diritti negati, democrazia sindacale sotto attacco
Il Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia (SAESE www.saese.eu) ha indetto per venerdì 23 maggio 2025 uno sciopero simbolico di un minuto, regolarmente proclamato e comunicato secondo quanto previsto dalla Legge 146/1990. Tuttavia, a pochi giorni dalla data prevista, il sindacato denuncia una grave omissione da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e del Dipartimento della Funzione Pubblica: l’astensione dal lavoro non è stata pubblicata sul cruscotto ufficiale degli scioperi, né segnalata sul sito del Ministero.
Un fatto che va ben oltre una semplice dimenticanza burocratica. L’assenza della pubblicazione ha di fatto oscurato lo sciopero SAESE, impedendo ai lavoratori della scuola di esserne informati e quindi di esercitare il proprio diritto costituzionale all’astensione dal lavoro. Parliamo di un diritto garantito dall’articolo 40 della Costituzione, nonché da normative europee che tutelano la libertà e il pluralismo sindacale.
Il 29 aprile 2025, la Commissione di Garanzia ha riconosciuto la natura simbolica dello sciopero dichiarando il “non luogo a provvedere” – un atto che non ha alcun valore impeditivo. Malgrado ciò, i dirigenti responsabili – MIM e Funzione Pubblica – non hanno adempiuto ai loro doveri. Il risultato? Solo le sigle CSLE e CONALPE, che hanno proclamato uno sciopero di 48 ore per gli stessi giorni, hanno visto riconosciuta la propria iniziativa, creando un evidente squilibrio tra organizzazioni sindacali.
Non è la prima volta che SAESE segnala episodi simili. Già l’8 maggio scorso era stata inviata una diffida alle amministrazioni coinvolte, ma nessun provvedimento è seguito. Per questo motivo, in data 17 maggio, SAESE ha notificato un esposto formale alla Commissione di Garanzia, al Ministero del Lavoro, al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e alla Procura della Repubblica di Roma.
L’esposto richiama anche il XXI Rapporto sull’applicazione della Carta Sociale Europea riveduta, in cui si evidenziano criticità strutturali del sistema italiano nel garantire il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Un richiamo, questo, che dovrebbe far riflettere le istituzioni sull’urgenza di garantire trasparenza, equità e rispetto delle regole per tutti i soggetti sindacali.
SAESE non arretra: lo sciopero del 23 maggio si terrà comunque. Ma il silenzio istituzionale che lo ha preceduto è un campanello d’allarme per chiunque abbia a cuore i principi di democrazia sindacale e partecipazione attiva nel mondo della scuola.
Fonte: Pagina Ufficiale Facebook SAESE